Athena Parthénos
La statua, proveniente dallo studio Cavaceppi, fu acquistata da Giovanni Torlonia senior nel 1800 e non sappiamo quando entrò poi a far parte della decorazione della Villa.
Si può ipotizzare che fosse stata collocata nel Tempio Diruto dedicato a Minerva, poi demolito nei primi anni del secolo XX.
Si tratta di una replica, probabilmente realizzata fra la tarda età traianea e la metà del III secolo d.C. dell’Athena Parthènos, il cui modello originario è il famoso colosso crisoelefantino di Fidia (438 a.C.), statua culto del Partenone e simbolo della grandezza dell’Atene di Pericle.
Al corpo originario Bartolomeo Cavaceppi aveva inserito la testa (asporta nel 1983), la mano sinistra con la lancia e il piede sinistro.
La dea indossa un peplo stretto alla vita con una cintura che termina con due volute simmetriche concluse da teste di serpenti.
Il petto e le spalle sono coperte dall’egida con gorgoneion bordata da otto code di serpenti arrotolate.