La collezione del Museo della Scuola Romana si arricchisce di tre nuove opere firmate da Antonietta Raphaël e Mario Mafai
Riaperto al pubblico lo scorso 17 settembre con un nuovo allestimento e un percorso espositivo rinnovato, il Museo della Scuola Romana si sta sempre più affermando come una struttura viva e dinamica.
In linea con questa vitalità, sono state appena reintrodotte nelle sale due opere fondamentali, già parte della collezione, di ritorno dopo un periodo di prestito espositivo. La loro presenza arricchisce ulteriormente il percorso dedicato all'arte romana tra le due guerre mondiali. Si tratta del suggestivo e potente bronzo di Antonietta Raphael, "Re David piange la morte di Assalonne" (1947-69) – uno dei temi biblici trattati dall'artista di origine ebraica lituana –, insieme al delicato dipinto di Mario Mafai "Lezione di piano" (1934), emblematico del contesto familiare formato dai due artisti, uniti nella vita e nel lavoro. Accanto a questi due riconosciuti capolavori, entra nell'esposizione museale, in comodato d'uso da privati, anche un’altra opera di grande impatto visivo di Mafai, "Ritratto nello studio di scultura" (1934).
Il nuovo allestimento del Museo
Istituito originariamente nel 2006, il Museo della Scuola Romana è stato completamente ripensato per aderire ai più moderni criteri museografici, didattici e di inclusività. Il rinnovato allestimento presenta un racconto espositivo strutturato in sezioni tematiche che delineano i contesti e le espressioni artistiche sviluppatesi a Roma nel periodo fra le due guerre mondiali, come la Scuola di via Cavour e gli artisti di Villa Strohl-Fern. Numerose opere riservano un focus speciale su Roma, proponendo diversi “sguardi sulla città”, raccontandone il paesaggio e i grandi cambiamenti urbani e sociali intervenuti in quegli anni.
Il nuovo percorso espositivo – il cui progetto scientifico è stato curato da Federica Pirani, Claudio Crescentini, Antonia Rita Arconti, Annapaola Agati ed Elena Scarfò, con l’allestimento di Stefano Busoni e Andrea Pesce Delfino – presenta oltre 150 opere tra dipinti, sculture, disegni e incisioni del Novecento appartenenti alla collezione permanente o acquisite in comodato d’uso (da privati o da altre istituzioni), nonché capolavori poco noti e solitamente non visibili al pubblico, per lo più conservati presso i depositi della Sovrintendenza Capitolina oppure in collezioni private.
Oltre ai lavori di Raphaël e Mafai, sono esposte le opere di artisti quali Carlo Socrate, Quirino Ruggeri, Antonio Donghi, Francesco Alessandro Di Cocco, Francesco Trombadori, Riccardo Francalancia, Ferruccio Ferrazzi, Scipione, Corrado Cagli, Emanuele Cavalli, Roberto Melli, Guglielmo Janni. E poi ancora, Antonio Barrera, Domenico Quattrociocchi, Odoardo Ferretti, Amerigo Bartoli Natinguerra, Alberto Ziveri, Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Renzo Vespignani, Pericle Fazzini, Mirko Basaldella, Leoncillo Leonardi, Luigi Bartolini. Molte le voci femminili presenti: oltre a Raphaël, anche Edita Broglio, Katy Castellucci, Leonetta Cecchi Pieraccini, Maria Letizia Giuliani Melis, Pasquarosa, Adriana Pincherle, Eva Quajotto, Maria Immacolata Zaffuto.
Il nuovo allestimento si avvale anche della preziosa collaborazione avviata con BNL BNP Paribas, di cui vengono esposte alcune pregevoli opere della sua collezione d’arte, compresa l’esclusiva serie di 54 vedute della Capitale, nota come “Collezione Roma”.








































