Gabriele Simei - Flussi

La mostra personale di Gabriele Simei intende evocare un dialogo tra gli elementi della sua collezione: ferri battuti, vetrate, maioliche, stucchi, boiseries e le sculture appositamente allestite che, come dichiara il loro nome, fluttuano dal passato verso il futuro, gravide della consapevolezza che nell’arte “l’origine è la meta”.
I “flussi”, pur nella loro modernità, sono il prodotto di una stratificata eredità culturale che Simei ha ricevuto soprattutto dallo straordinario patrimonio delle arti decorative sviluppatesi a Roma tra il XVII e il XX secolo. Questo aspetto risulta evidente dalla lavorazione “fabbrile” dei suoi metalli e dalle sfere tornite da Simei piegando alla sua volontà i materiali più diversi (marmo, legno, vetro, rame, lapislazzuli). I materiali non rappresentano una scelta casuale, ma sono il coagulo di un ricordo dello scultore proveniente dal suo trascorso esistenziale. Nella scelta del travertino riecheggiano ancora le reminiscenze della Roma imperiale, nel rame gli splendori del pentolame e degli utensili delle antichi focolari, nel vetro le suggestioni delle iridescenze delle vetrate artistiche di cui erano impreziosite le cattedrali e le case patrizie.