7+2 SPECCHI di Paolo Hermanin

Immagine: 
06/09 - 25/11/2007
Musei di Villa Torlonia,
Casina delle Civette

Rocce e nuvole, l’infinitamente leggero e l’infinitamente pesante della Natura, vengono rappresentate nella loro costante mutevolezza dagli specchi di Paolo Hermanin che, nella sua prima personale a Roma, espone 7+2 opere realizzate con una tecnica unica, utilizzata per la prima volta 25 anni fa.
La mostra è prorogata al 25 novembre.

Artista insieme innovativo ma per altri versi profondamente legato ad una dimensione artistica d’altri tempi, Hermanin lavora spesso su “commissione”, alla maniera degli antichi; le sue opere nascono come nella tradizione di tanta parte della nostra storia artistica, nella dialettica fra committente e artefice.

“Gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto non sembri” cita uno slogan. E il lavoro di Paolo Hermanin parte da uno specchio. Specchio che racchiude in sé la durezza della pietra e la leggerezza delle nuvole. Dopo un procedimento lungo e meticoloso, che richiede non meno di 160 ore di lavoro per ogni opera, lo specchio conserva la sua capacità di riflettere le immagini ma, allo stesso tempo, contiene in sé l’immagine incisa. Un’operazione rischiosa e paziente che non ammette errori: ogni più piccolo segno, una volta tracciato, non può essere eliminato. Una tecnica che trova un suo diretto paragone nelle antiche incisioni a bulino.
“Niente cambia di forma come le nubi, tranne le rocce”, scriveva Victor Hugo in Les travailleurs de la mer. La scelta di contenuto dell’opera di Hermanin è anche la sintesi della sua vita: rocce e nuvole. “Sono uno che va da sempre in giro per le montagne: rocce e nuvole sono il mio pane quotidiano” dichiara. Si parte da una frequentazione nelle vacanze estive, dove bambino si recava con il padre e fratelli. Il cielo e la roccia entrano nel suo modo di esistere, sono natura e spirito nella loro continua capacità di cambiare influenzate dal vento. Le rocce e le nuvole delle opere di Hermanin rappresentano così la natura e l’anima, in una ricerca interiore di equilibrio e spiritualità. La progressione delle opere, dunque, non è casuale ma ripercorre il passaggio dall’ombra alla luce, dalla materia allo spirito, dalla pesantezza delle rocce alla leggerezza delle nuvole, in una sorta di cammino simbolico. I 7 specchi sono via via più luminosi a testimoniare, anche a livello percettivo, il percorso della conoscenza attraverso la luce.

Anche l’allestimento, a cura dell’architetto Maurizio Di Puolo, procede dal buio alla luce e ogni sezione impedisce e svela allo stesso tempo la visione dell’opera successiva.

Nessun’altra sede poteva accogliere più adeguatamente della Casina delle Civette le opere di Hermanin in un’esposizione, visitabile anche durante la Notte Bianca, che aggiunge un nuovo tassello alla storia del vetro artistico. Da un lato la Casina delle Civette con le sue vetrate policrome che giocano con la luce in modo differente nel corso della giornata e attraverso le stagioni; dall’altro le incisioni su specchio di Hermanin realizzate su materiale fatto di luce, che trasforma in luce e trasparenza ciò che prima era ombra.

Nato a Roma, Paolo Hermanin segue dapprima studi classici, poi studi universitari di Storia dell’arte e psicologia (Università degli Studi di Roma “la Sapienza”) per approfondire gli aspetti legati alla psicogenesi dell’atto creativo.
Vincitore di un concorso presso l’École National d’Arts Decoratifs di Nizza, si specializza lì in varie tecniche artistiche.
Collabora alla realizzazione di scenografie teatrali di numerosi spettacoli.
Ideatore della tecnica di incisione su specchio, dalla fine degli anni ’80 la sua produzione si esprime soprattutto nell’arte figurativa utilizzando differenti tecniche espressive come incisioni su vetro e specchio, pitture murali, vetrate artistiche con tecnica del collage e tradizionale, composizioni scultoree in legno bronzo e creta.
Tra le principali produzioni artistiche su commissione sono da segnalare la Madonna della Clemenza in bronzo attualmente collocata sulla facciata di un palazzo di Santa Maria in Trastevere di Roma e il restauro di una vetrata settecentesca dipinta a grisaglia di proprietà della famiglia Orsini.

Informazioni

Luogo
Musei di Villa Torlonia
, Casina delle Civette
Orario

Dal martedì alla domenica
6 settembre 2007 ore 9.00-19.00
7 settembre 2007 ore 9.00-19.00 e 20.00-24.00
8 settembre 2007 ore 9.00-19.00 e 20.00-6.00
dal 9 al 30 settembre ore 9.00-19.00
dal 1 ottobre ore 9.00-17.30
la biglietteria chiude quarantacinque minuti prima

Biglietto d'ingresso

Casina delle Civette + Mostra: intero € 3,00; ridotto € 1,50

Informazioni

06 82059127 tutti i giorni 9.00-19.30

Tipo
Mostra|Arti Applicate
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun
Artista
Paolo Hermanin

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